di Nicola Imperiale

Gioia, la particolare villa del "masciaridde": costruita pietra su pietra da un solo uomo
GIOIA DEL COLLE – Una villa all’apparenza molto antica ma in realtà “vecchia” solo qualche decennio, costruita con le proprie mani da un uomo morto però prima di riuscire a completare il suo sogno. E’ questa la storia della particolarissima villa del “masciaridde” (cioè del “mago”, dello “stregone”), che prende il nome dall’appellativo con cui era conosciuto il gioiese Leonardo Castellaneta, colui che l’ha voluta e messa in piedi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Si trova sulla S.P. 61, che collega Gioia del Colle a Turi. A meno di un chilometro dal “paese delle mozzarelle”, nei pressi del sito archeologico di Monte Sannace, l’edificio fa capolino sulla provinciale con il suo color sabbia, immersa nel verde e costeggiata da alberi di cipresso. (Vedi foto galleria)

La villa, a due piani, è tutta in pietra e ha una struttura neoclassica impreziosita da archi sulla porta e sulle finestre, da merli, balaustre e da una statua di un’aquila presente sul terrazzino. Il suo cortile rivela anche due caratteristici pozzi e persino una piccola cappella. Un edificio che sembra provenire da un lontano passato e che invece è stata progettato solo negli anni 70.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Fu in quel periodo che mio padre, allora poco più che trentenne, si mise in testa di costruire una casa solo con le sue mani su un piccolo terreno», ricorda l’oggi 42enne Filippo, macellaio di Gioia e figlio del caparbio Leonardo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Da allora, per 25 anni, l’uomo (che comunque di mestiere faceva proprio il costruttore) utilizzò ogni suo minuto libero per innalzare l’edificio. Fece tutto da solo, pietra su pietra, senza avvalersi di professionisti e particolari macchinari. E in economia, visto che utilizzò materiali di risulta avanzati da altri lavori e pietre facilmente reperibili nella campagna circostante.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Durante questi anni la casa fu sempre disabitata. «Mancava tutto – spiega Filippo – dall’elettricità all’acqua. Aspettavamo che fosse completa per riuscire finalmente ad andarci a dormire, magari d’estate. La utilizzavamo però per dare vita a grandi pranzi con gli amici: c’era tanto spazio e ci potevamo sedere anche in trenta».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il sogno di Leonardo però svanisce nel 1995, quando l’uomo muore inaspettatamente a soli 58 anni, lasciando incompiuta la sua opera. «E purtroppo all’epoca non ce la sentimmo di portare avanti quell’impresa – ammette rammaricato il figlio -. La spesa sarebbe stata troppo ingente e poi nessuno della famiglia aveva il tempo e le capacità necessarie. Poi nel 2008 abbiamo deciso di vendere l’edificio a un costruttore».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nonostante l’avvenuto passaggio di proprietà per la villa però non è cambiato nulla: il cancello continua a rimanere chiuso e la struttura disabitata e non finita. Che peccato, Leonardo non avrebbe mai voluto che finisse così. Però lo chiamavano “stregone” e chissà, forse per la sua casa “u masciaridde” ha lasciato in serbo qualche magia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)


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La villa trova sulla S.P. 61, che collega Gioia del Colle a Turi. A meno di un chilometro dal “paese delle mozzarelle”, nei pressi del sito archeologico di Monte Sannace, l’edificio fa capolino sulla provinciale con il suo color sabbia
La villa del Masciaridde che sembra provenire da un lontano passato e che invece è stata progettato solo negli anni 70 dal gioiese Leonardo Castellaneta che l'ha costruita con le sue mani lasciandola però incompiuta dopo la sua morte
La villa, a due piani, è tutta in pietra e ha una struttura neoclassica impreziosita da archi sulla porta e sulle finestre, da merli e balaustre
Sul terrazzino è presente una statua di un’aquila
Il suo cortile rivela anche due caratteristici pozzi
C'è persino una piccola cappella



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